“Ancora una volta il Piemonte a causa di un eccezionale evento atmosferico paga un prezzo in termini di vite umane”, ha detto il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia prima del minuto di silenzio dedicato alle vittime dall’Aula. “Tra le giornate di venerdì e sabato scorso – ha ricordato – una violenta ondata di maltempo ha interessato molte zone della nostra regione, portando morte e distruzione.

“Ciò che è accaduto e che sfortunatamente continua ad accadere, deve spronare tutti noi verso una più ampia consapevolezza dei rischi del territorio, affinché si mettano in atto tutte le misure adeguate di previsione e di prevenzione per una politica di sviluppo e gestione del territorio contro la violenza degli elementi naturali, così da scongiurare altri eventi drammatici”, ha aggiunto Allasia.

Sono migliaia le persone senza casa e centinaia le aziende chiuse, i danni sono enormi. Il deceduto piemontese è “Samuel Pregnolato, un giovane di 36 anni, residente a Quarona, il cui corpo è stato recuperato sul greto del fiume Sesia in località Bettole in provincia di Vercelli. Ai famigliari desidero rivolgere a nome del Consiglio regionale del Piemonte le più sincere espressioni di vicinanza in questo tragico momento”.

Nel corso del dibattito seguito alle comunicazioni del presidente di Giunta Alberto Cirio, sulla situazione dell’alluvione in Piemonte, sono intervenuti molti consiglieri.

Tra questi Carlo Riva Vercellotti (Fi), ha ringraziato il presidente e la Giunta perché ha saputo essere vicina alla popolazione e far sentire all’esterno la gravità della situazione. “Per la provincia di Vercelli, che rappresento, questa è la più immane tragedia della storia: purtroppo è stata toccata praticamente tutta, su 83 Comuni più di 50 sono alluvionati. Un morto, un disperso, migliaia di persone senza casa, centinaia di imprese che non possono ripartire. Servono poteri speciali, servono fondi speciali: la cifra di un miliardo è prudenziale, ma temo che i danni conteggiati alla fine saranno superiori”.

Per Raffaele Gallo (Pd), “dobbiamo essere tutti vicini ai nostri territori colpiti, senza polemiche e senza divisioni. Ognuno deve fare la propria parte affinché si intervenga a ogni livello nel modo più rapido. Chiusa la fase emergenziale dovremo tutti insieme progettare e condividere le strategie strutturali che riducano questi rischi. Dobbiamo farlo anche con le risorse nel bilancio regionale”.

Alberto Preioni (Lega), ha ricordato gli ingenti danni subiti anche nel Vco e, “da capogruppo, chiedo con forza un piano per la pulizia dei fiumi. Da troppi anni non si tolgono più la ghiaia e i materiali depositati: i letti dei fiumi sono sempre più piccoli e più veloci”. Secondo Preioni bisogna anche intervenire sugli alberi che spesso cadono sulle strade, bloccandole. “Sono anche io convinto – ha concluso – che serva un commissario, altrimenti i tempi di intervento saranno lunghissimi”.

Per Sean Sacco (M5s), sono necessari interventi strutturali. “È già la seconda volta – ha detto – che ci troviamo a parlare di alluvioni, durante questa breve legislatura. Ma senza un’azione concreta, ci troveremo presto a parlare di altri eventi tragici. Ci vogliono opere reali per la difesa del suolo, che sono costose ma necessarie. Siamo anche in presenza di troppe costruzioni in zone esondabili, che bisogna cercare di far spostare, anche se sarà un processo lungo, bisogna avviare il percorso”.

Paolo Bongioanni (Fdi) ha spiegato che “l’eccesso enorme di materiale lapideo, di rami, di alberi, che l’alluvione ha fatto emergere dai letti dei fiumi è impressionante. In provincia di Cuneo abbiamo avuto danni enormi, a Limone Piemonte la situazione è drammatica. Dobbiamo progettare la gestione degli alvei e degli argini, ci vuole anche una risposta forte a livello legislativo regionale”.

Secondo Marco Grimaldi (Luv), poi, “lo stato pericoloso della situazione, che viene descritto come imprevisto, era invece stato ben spiegato a priori dall’Arpa. Già lo scorso anno l’Arpa ci diceva che l’apporto superiore di acque era dovuto a un surplus del 23 per cento rispetto al trentennale precedente. E questo pur essendoci stata per mesi la siccità: quindi le precipitazioni anomale e improvvise. Non è sfortuna, non è caso, vorrei che questa vicenda facesse capire che il paradigma dello strapotere sulla natura non è incondizionato”.

Il presidente Cirio, nella sua comunicazione, ha ricordato il miliardo di danni stimato al momento. “Quando c’è emergenza è importante l’unità di intenti – ha auspicato -. Per questo spero nella condivisione di un documento comune. Chiediamo il riconoscimento dello stato di emergenza, che comporterebbe un immediato stanziamento per le spese di prima emergenza”. Il bisogno immediato di fondi, ha aggiunto Cirio, “ammonta a circa 300 milioni, si tratta della cosiddetta somma di urgenza: bisogna anche difendere i nostri sindaci, che stanno facendo tutto il possibile pur senza avere al momento la garanzia dei fondi. Altri 300 milioni di danni sono alle aziende, il resto ai privati, che purtroppo spesso restano indietro nei risarcimenti. Per questo intendiamo stanziare subito 10 milioni regionali e preferibilmente destinarli alle piccole imprese e ai privati”.

ARTICOLO PRESO DA:

http://www.cr.piemonte.it/web/comunicati-stampa/comunicati-stampa-2020/506-ottobre-2020/9618-in-consiglio-un-minuto-di-silenzio-per-l-alluvione