Dopo la rievocazione storica della Battaglia dell’Assietta di domenica scorsa, il Consiglio regionale oggi è stato riunito in Assemblea aperta, per riflettere sulla storia e le radici della nostra regione.
Tale seduta aperta, svoltasi nell’Aula di Palazzo Lascaris, è prevista dalla legge regionale allo scopo di favorire la conoscenza del Piemonte, la conservazione, la salvaguardia e la valorizzazione dell’originale patrimonio culturale regionale e di diffondere la conoscenza dello Statuto e dei simboli della Regione.

“Domenica scorsa, insieme a oltre mille cittadini, ho partecipato e vissuto l’esperienza unica in quel meraviglioso paesaggio che è il Colle dell’Assietta. Una giornata che ogni volta sa regalare emozioni particolari e suggestive che ti porti a casa e custodisci dentro per un bel po’ di tempo – ha spiegato il presidente del Consiglio, Stefano Allasia – questa è la prima celebrazione della Festa dopo che la ricorrenza è diventata ufficiale, grazie all’approvazione della legge regionale, di cui sono stato primo firmatario. Un evento che si prefigge nel tempo di raggiungere un obiettivo prioritario: unire ancor di più tutti i piemontesi, perché diventi la festa di tutti”.

Per Vittoria Poggio, assessore alla Cultura, “la festa ha coinvolto migliaia di piemontesi, orgogliosi delle loro radici e della loro storia, della tradizione fatta di ingegno, sacrificio, accoglienza, spiritualità: qualità diventate poi più diffusamente patrimonio di tutto il nostro paese. L’Italia deve molto al Piemonte. Esiste un’identità collettiva, un mondo comune, un ‘noi’ che precede le nostre individualità, che la politica non può fare a meno di tutelare come momento costitutivo della nostra identità collettiva e delle nostre sensibilità”.

Albina Malerba, direttrice del Centro Studi Piemontesi, ha ripercorso le date e le personalità “che con il loro impegno hanno contributo a far conoscere la nostra civiltà, la nostra cultura, il patrimonio della lingua e della letteratura piemontese. Intendiamo riscoprire, valorizzare e tramandare alle giovani generazioni i valori umani, morali e religiosi dei nostri avi e contribuire alla formazione di un sentimento regionale, con sguardo aperto sull’Italia e l’Europa. Il Consiglio regionale ha saputo ascoltare e accogliere la voce dei territori, istituzionalizzando la Festa del Piemonte: con la sua autorevolezza potrà conferire nuova energia e nuovo impulso, per i piemontesi vecchi e nuovi, alla celebrazione dell’orgoglio piemontese”.

Enrico Tenivella, presidente dell’Associassion Festa del Piemonte al  Col ed l’Assietta ha tributato “un grazie a tutto il Consiglio e al presidente Allasia che ha voluto fortemente questa legge, per noi è motivo di orgoglio. La Festa del Piemonte è nata 55 anni fa ed è arrivata fino ai giorni nostri, ho ereditato da mio padre la passione per questa ricorrenza. La Battaglia dell’Assietta è stata un’impresa epica”.

Per Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte “questa ricorrenza è un bellissimo esempio di quanto noi piemontesi siamo legati al nostro territorio, rievocando simbolicamente la vita e la passione che ogni giorno mettiamo nelle nostre attività, contribuendo al presente e al futuro del nostro territorio”.

“Per noi le celebrazioni della Festa del Piemonte rappresentano l’occasione per riflettere sul ruolo delle nostre imprese – ha spiegato Marco Gossa, direttore Confcommercio Piemonte – che svolgono un’importante funzione economica e sono un fondamentale presidio sociale a tutela della sicurezza delle città e dei paesi”.

Il gruppo della Lega, per voce dei consiglieri Alberto PreioniAndrea CaneGianluca GavazzaValter MarinFederico Perugini ha sottolineato “il contributo delle figure piemontesi che hanno reso la regione un luogo di eccellenza e innovazione. Guardiamo al futuro dell’identità piemontese, coinvolgendo le scuole e i giovani. Un grande aiuto può arrivare dalla recente legge sull’insegnamento del dialetto piemontese nelle scuole per la conservazione e la promozione dell’identità culturale. Insieme, possiamo affrontare le sfide future, preservando l’identità e promuovendo la diversità culturale come valore essenziale per la società. Dobbiamo anche ricordare tutte le persone comuni che con il proprio impegno e il proprio lavoro hanno contribuito a rendere il Piemonte ciò che è”.

Per Giorgio Bertola (Ev) “questa è una giornata importante, per evitare il rischio di cadere nella sola retorica bellicista e delle perdite umane, sarebbe interessante portare avanti una celebrazione più inclusiva”.

“Il Piemonte è sempre stato luogo di passaggio e di comunicazione nel mondo – ha spiegato Mario Giaccone (Monviso) – dobbiamo costruire una regione sempre più inclusiva e accogliente per le nuove generazioni, raccogliendo le sfide della contemporaneità”.

Mauro Fava (Fi) ha ricordato “i battilastra, chi modellava il rame e la lamiera, artigiani di mestieri andati perduti e che tanto hanno contribuito a fare grande il Piemonte con la propria operosità”.

“Non ero favorevole all’istituzione di questa festa – ha dichiarato Francesca Frediani (M4o – Up) non perché io non apprezzi la storia piemontese, ma perché dovremmo favorire uno spazio di confronto al di là dell’autocelebrazione”.

 

FONTE:
https://www.cr.piemonte.it/cms/articoli/comunicati-stampa/festa-del-piemonte-seduta-aperta-consiglio