(Lo spiffero) – Il Consiglio regionale del Piemonte è tornato oggi a riunirsi nell’Aula consiliare, per la prima volta dall’inizio del lockdown. La seduta, senza pubblico e senza giornalisti, avverrà nel rispetto del distanziamento e delle norme contro il contagio del Covid-19. In apertura ha preso la parola il presidente Stefano Allasia, che ha ricordato la ricorrenza dei 50 anni della Regione, celebrati online ieri, cinquantenario della riunione del primo Consiglio regionale nella storia della Regione. “Cinquanta anni fa – ha detto Allasia – si riuniva per la prima volta il Consiglio regionale del Piemonte. Poco dopo le 17 del 13 luglio 1970, il consigliere più anziano, Gianni Oberto, dichiarò che da quel momento la Regione iniziava a esercitare propri poteri. Si apriva così una pagina nuova, dopo un percorso sofferto di due decenni. In mezzo secolo – ha aggiunto – è stato compiuto un lungo cammino che mi onoro di rappresentare, basterebbe uno sguardo a provvedimenti più importanti varati in 50 anni per rendersene conto”. “Quest’anno – ha aggiunto – celebriamo anche un’altra ricorrenza, i 15 anni del nuovo Statuto, che nel 2005 venne poi ridefinito in una ottica di autonomia e partecipazione, rinnovando lo storico testo approvato nell’autunno 1970. Questa doppia ricorrenza si accompagna all’auspicio che ora che si possa portare a compimento l’autonomia regionale, come previsto dalla Costituzione, per decisioni di governo più efficace, nell’interesse del sistema istituzionale e dei cittadini. Viva il Piemonte!”.
Ti potrebbe interessare anche
(nuovasocieta.it) – La bandiera del Piemonte illuminerà per un’intera settimana, da domenica 19 a domenica 26 luglio, la Sacra di San Michele, monumento simbolo del Piemonte. Un’iniziativa che nasce nell’ambito dei festeggiamenti organizzati per il 50° della Regione Piemonte e che vuole essere occasione per ritrovare un sentire comune attorno ad un simbolo di identità e coesione, il Drapò. Tante le…
(ANSA) – “Il Consiglio regionale del Piemonte conferirà una speciale onorificenza, un segno di gratitudine, di vicinanza, ma anche un necessario punto fermo da parte dell’Istituzione, agli operatori sanitari piemontesi. Persone che hanno fatto molto più del loro dovere in senso stretto, rischiando anche la vita, talvolta perdendola, riuscendo tutti insieme a contenere una situazione imprevedibile, che si è abbattuta…