“Il disastro di Marcinelle fu una delle più gravi tragedie che colpirono i nostri connazionali all’estero. In quell’occasione persero la vita 136 italiani immigrati in Belgio per cercare un lavoro che potesse offrire dignità e condizioni migliori alle proprie famiglie in una Italia che lentamente si riprendeva dalla Seconda guerra mondiale. Un sacrificio che portò al centro della discussione il tema della sicurezza sul lavoro, per far comprendere come fosse necessaria un’organizzazione più rispettosa della dignità dei lavoratori”.

Lo dichiara Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale del Piemonte, che ha aderito – a nome dell’intera Assemblea – all’invito della Presidenza del Consiglio dei Ministri “a ricordare tutti i connazionali caduti sul lavoro in patria e all’estero” nel sessantacinquesimo anniversario della tragedia di Marcinelle, avvenuta l’8 agosto 1956, e nella Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.

“È inammissibile – conclude Allasia – che ancora oggi in Italia perdano la vita mediamente tre lavoratori ogni giorno. Le istituzioni e la politica hanno il dovere di garantire che non vi siano più persone senza diritti e senza tutele”.

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